giovedì 3 dicembre 2009

L'internauta è mortale ma l'email può essere eterna

Se l'internauta è mortale, la sua casella di posta elettronica invece non lo è ed ogni singolo servizio di email sembra avere una sua differente politica per gestire la morte di un proprio utente. E' quanto emerge da uno studio condotto da un giovane blogger australiano e pubblicato sul sito MakeUseOf, che si è preso la briga di esplorare in questo senso i più diffusi servizi email oggi presenti su Internet.
Sbirciando tra le policy dei vari siti, infatti, Jack Cola, questo il nome del blogger, ha scoperto che non sempre il parente più prossimo può accedere alle caselle di posta e alle pagine sulle reti sociali del caro estinto.
Nel caso di Gmail, per esempio, la posta elettronica di Google, la casella sopravvive alla morte e resta aperta in eterno, e i familiari possono accedervi e chiuderla solo se consegnano a Google una serie di carte, fra cui il certificato di morte e un documento che dimostri come il richiedente sia autorizzato dalla legge ad avere la password del defunto.
Se nelle email sono custoditi segreti che non si vogliono far conoscere alla famiglia, è quindi meglio usare la posta di Yahoo!. La Internet company non dà a nessuno e in nessun caso l'account per accedere alla casella, e al massimo si può chiedere la sua cancellazione.
Hotmail, la posta di Windows Live, provvede invece da sola a disattivare la casella dopo un lungo periodo di tempo in cui non viene usata. Prima che ciò accada, facendo tabula rasa di tutte le lettere e i contatti del defunto, la famiglia può però fare domanda per la password di accesso, inviando una documentazione simile a quella richiesta da Google.
Passando ai social network, MySpace ha una pagina dedicata alla policy in caso di utente deceduto, in cui provvede a porgere le condoglianze per la perdita. Il sito si offre di cancellare il profilo del trapassato, previa richiesta da inviare via email con relativa documentazione. Pur non potendo fornire direttamente l'account, suggerisce di cliccare sul tasto "password dimenticata", in modo che la stessa sia inviata all'email del deceduto, della quale, però, bisogna pur sempre avere le password di accesso.
Neanche Facebook rivela l'account, ma consente di tramutare il profilo dell'utente in una Memorial Page, una sorta di lapide virtuale da cui vengono tolti i dati sensibili per lasciar posto soltanto a foto e informazioni di base. Basta compilare un apposito form allegando una prova dell'avvenuta morte e la Memorial Page prende vita, pronta ad accogliere i post di amici e parenti.

1 commento:

Luisa ha detto...

ti ringrazio per aver visitato il mio blog e per il bel commento, approfitto dell'occasione per augurarti un felice nattale e un ottimo anno nuovo ciao luisa